Di Valerio Sembianza
Falling Skies è una serie televisiva statunitense di genere fantascientifico creata da Robert Rodat e prodotta da Steven Spielberg, trasmessa tra il 2011 e il 2015.
La Terra è stata invasa da una potente razza aliena, che ha messo in ginocchio l’intero pianeta neutralizzando le apparecchiature elettroniche e sterminando il 90% della popolazione umana.
Tom Mason, ex professore di storia all’Università di Boston, guida un gruppo di resistenza definito la Seconda Massachusetts, come il famoso reggimento dell’esercito continentale.
Gran parte dell’azione dei primi episodi si svolge intorno alla città di Acton, dove i miliziani assunsero il comando nella prima battaglia della guerra rivoluzionaria. Lo spettacolo è attento a celebrare lo spirito americano nella lunga battaglia contro gli alieni invasori, soprattutto quando i patrioti si paragonano a indiani d’America sull’orlo dello sterminio e descrivono la loro lotta come una “insurrezione”.
E mentre la lotta contro gli alieni fornisce il pretesto per scontri a fuoco ed esplosioni, il vero conflitto drammatico è tra il militarismo incarnato da alcuni e l’umanesimo rappresentato da altri.
Ma lo spettacolo sembra comunque essere stato oggetto dell’imperativo spielbergiano e questo richiede che la suspense, l’immaginazione speculativa e il dramma di battaglia vengano avvolti in una pesante coltre da soap opera famigliare, preferibilmente coinvolgendo genitori single e adolescenti in difficoltà. Come regista, naturalmente, Spielberg può lavorare attraverso la sua “magia” con questo tipo di materiale, ma a Falling Skies manca il suo tocco personale e spesso il tono diviene pacato e un po’ monotono, come se stessimo guardando solo il dramma della famiglia Mason alle prese con la fine del mondo.
Gli elementi di maggior successo della serie sono sempre stati, nelle cinque stagioni, come senza soluzione di continuità ma comunque in grado di intrecciare gli aspetti fondamentali della quotidianità familiare in una storia d’azione e guerriglia; nonostante si combattesse un nemico con armi superiori e capace di schiavizzare le razze attraverso la bioingegneria, si è sempre trovato lo spazio e il tempo per sviluppare storie romantiche e di crescita personale.
Il finale di stagione certamente non deluderà, soprattutto per la rappresentazione dello spirito indomito dell’umanità rappresentata come specie e per la sua inarrestabile forza di volontà.