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Di Valerio Sembianza
Le terrificanti avventure di Sabrina (Chilling Adventures of Sabrina) è una serie televisiva statunitense di genere paranormale basata sulla serie di fumetti con lo stesso nome e, inoltre, spin-off di Riverdale.
La prima stagione verrà distribuita su Netflix il 26 ottobre.
Le terrificanti avventure di Sabrina ha una dozzina d’idee diverse su ciò che vuole fare ed essere, ma una cosa è certa: lo show è, soprattutto, spettrale come l’inferno e sì, intendo proprio letteralmente.
Perché la nuova serie di Netflix trascina la sua eroina agli inferi scatenando il caos con un certo senso macabro e, ricordandoci ogni volta che questa “Sabrina” non assomiglia per niente alla commovente commedia che un tempo passava in tv.
Le poche cose che questa Sabrina (interpretata con una determinata scintilla da Kiernan Shipka ) condivide con la sua incarnazione originale sono le sue zie Hilda ( Lucy Davis ) e Zelda ( Miranda Otto ), un diffidente gatto nero e una testardaggine verso l’equilibrio tra mortale e stregoneria che la porterà il più delle volte nei guai.
La sua congrega, La Chiesa della Notte, è una rigorosa setta di adoratori del diavolo che fa sacrifici umani, occasionalmente li mangia, e non vuole nient’altro che Sabrina rinunci alla sua vita mortale e leghi il suo nome al Signore Oscuro (Satana).
La serie crea subito un’atmosfera incessantemente inquietante adatta a un demone e ai suoi devoti seguaci ed è piena di case stregate gotiche traboccanti del sinistro.
Lo spettacolo insegue un’estetica degli anni ’60, ma è apparentemente ambientato nei giorni nostri, i cui tratti sono innegabilmente netti e distintivi.
Ci sono molti argomenti che vengono trattati lungo i dieci episodi di questa prima stagione, ma purtroppo la maggior parte di essi sembrano lasciati al caso.
Il modo in cui la vita domestica di Sabrina s’interseca con La Chiesa della Notte è la linea più chiara e più ovvia della serie, e tutti gli attori coinvolti sono così avvincenti da esserlo abbastanza anche quando il tutto inizia a diventare disordinato.
Lucy Davis non solo porta la sua brillante personalità al ruolo di Hilda, ma ottiene momenti davvero piacevoli quando esplora il dilemma agrodolce del suo personaggio di voler ispirare il bene da un sistema così contorto.
Ma l’aspetto di “Sabrina” che merita più tempo in questa prima stagione è l’Accademia delle Arti Invisibili. Sorvegliato da padre Blackwood e non ufficialmente governato da un terzetto di strane sorelle (Tati Gabrielle, Abigail Cowen e Adeline Rudolph), l’Accademia agisce come una sorta di malvagio e bizzarro mondo di Hogwarts.
Qui Sabrina si suppone dovrebbe imparare i meccanismi di come la magia effettivamente funziona, ma dal momento che vi trascorre solo i fine settimana e diventa comunque sempre più potente, l’Accademia finisce per essere più uno sfondo conveniente che altro.
Ed è un peccato, visto che alcuni dei momenti migliori dello show si consumano quando Sabrina affronta le sorelle, stringendo alleanze con il loro leader Prudence e resistendo al fascino dell’affascinante studente di stregoneria Nick Scratch .
La serie dimostra di avere un grande potenziale ma in un’eventuale seconda stagione necessita che Sabrina, sia come personaggio sia come trama, abbracci maggiormente l’Accademia per risultare più avvincente e coinvolgente.